Carli Costruzioni
Impianto di riscaldamento: meglio autonomo o centralizzato?
In questo articolo affrontiamo una questione che da sempre tormenta gli aspiranti acquirenti o conduttori di un immobile: meglio l’impianto di riscaldamento autonomo o quello centralizzato?
In effetti, entrambe le soluzioni presentano vantaggi e svantaggi. Vediamoli insieme.
Impianto centralizzato
L’impianto di riscaldamento centralizzato fa riferimento ad un’unica grande caldaia condominiale, generalmente alimentata a metano o gasolio, da dove partono le condutture che trasportano acqua calda nelle singole unità abitative dello stabile.
I limiti di un impianto centralizzato sono in ordine di autonomia. Esistono infatti orari e modalità di funzionamento comuni, oltre ad una data di accensione prestabilita, che varia per fascia climatica e regione di residenza. Tutti fattori che limitano di molto il potere decisionale del singolo utente, anche in termini di spesa, eppure l’obbligo d’installazione delle valvole termostatiche (decreto legislativo 102/2014 in materia di efficienza energetica) ha regalato un certo margine di autonomia e risparmio anche alle realtà abitative con impianto centralizzato. L’obbligo all’installazione delle valvole termostatiche rientra in quella serie di accorgimenti propri della direttiva europea per l’efficienza energetica. Con questa novità, si parla di riscaldamento centralizzato contabilizzato.
Il grande vantaggio di un impianto centralizzato è quello di un notevole risparmio sui costi di manutenzione, che vanno ripartiti su tutti i condomini. Oltretutto, i sistemi di riscaldamento centralizzato sono dotati di caldaie più efficienti, che richiedono dunque un costo più basso a parità di consumo.
Impianto autonomo
Autonomia di gestione, questo il grande vantaggio dell’impianto di riscaldamento autonomo. In questo caso, l’abitazione dispone di una caldaia privata dalla quale parte un sistema di tubature che raggiunge ciascun calorifero dell’abitazione. Data la possibilità di autoregolazione è possibile limitare sensibilmente i propri consumi, decidendo quando e quanto riscaldare la propria casa. Oltretutto, si evita lo spiacevole inconveniente di doversi far carico delle inadempienze economiche di inquilini morosi.
Lo svantaggio, che può parzialmente rientrare con qualche accorgimento di consumo, sta nel costo annuo di manutenzione, totalmente a carico dell’inquilino e non dell’amministratore, come nel caso di edifici con impianto centralizzato.