Carli Costruzioni
Come il lockdown ha cambiato l’idea di casa italiana
Possiamo dirlo: abbiamo vissuto un evento epocale, una pandemia mondiale ancora piena di incognite per il futuro.
Se non ne usciremo migliori, ne usciremo comunque diversi e con noi, è già diventata diversa la nostra idea di casa, che è stata percepita contemporaneamente come gabbia e come rifugio sicuro, in cui siamo stati insofferenti ma anche più coccolati e accuditi dalla famiglia.
Se prima la casa, soprattutto nelle grandi città, era vissuta con distrazione come un dormitorio arredato alla meglio, spesso stipato di oggetti che si sono scoperti vecchi, rotti e inutili, oggi il lockdown ci ha obbligati a una vera consapevolezza degli spazi domestici, con tutti i loro limiti e potenzialità.
Le esigenze della famiglia
Per chi vive in famiglia, il concetto di confine personale (necessario per una convivenza armoniosa fra tutti i membri del proprio nucleo) si è tradotto dalla sensazione alla pratica, e tutti ci siamo domandati quale fosse il modo migliore per riorganizzare gli spazi soprattutto del soggiorno, l’ambiente che più si presta a diventare multifunzionale e flessibile.In futuro, i costruttori di case dovranno tenerne conto, perché le famiglie hanno sentito ad esempio l’esigenza di migliorare la zona audio-video per fruirne insieme, sia intrattenendosi davanti a un unico schermo sia ciascuno con la privacy del proprio device.
Spazi comuni e sociali
Invece, costruire case concepite per chi vive da solo, come condomini con piccoli appartamenti, significherà ripartire dai confini ripensando lo spazio condiviso per favorire l’incontro con l’altro sui balconi, sui lastrici solari all’ultimo piano o nelle aree verdi dove portare gli animali domestici (altri grandi compagni di questo lockdown, che ci hanno confortato con la loro compagnia costante e paziente).La casa che vogliono gli italiani
In tanti, vivendo intensamente la propria casa e riflettendoci, hanno iniziato a fantasticare sull’acquistarne una nuova; non c’erano tempo né certezze economiche per ristrutturarla a misura di lockdown, ma il progetto mentale di abitare in soluzioni di ampio respiro: finestre più grandi per avere una maggiore luminosità interna, una terrazza per mangiare all’aperto, balconi per curare piante in vaso e porzioni di giardino per cimentarsi nell’orto fai-da-te… In tanti hanno riscoperto che il contatto con il verde e la natura, per quanto limitato, è un potente anti stress.Smartworking e tempo libero
Avere più spazio non è più soltanto una necessità data dalla nascita di un figlio, ma originata anche dalla felice evoluzione dello smartworking: un miraggio, un’opzione mai concessa dalle aziende accentratrici perché percepito come un privilegio nemico della produttività, ha invece cambiato la vita a tanti pendolari che hanno scoperto come basti una buona connessione internet e un angolo quieto in casa per lavorare (o studiare e fare didattica) meglio e con meno fatica fisica e mentale, gestendo il proprio tempo.Se i più fortunati, in futuro, potranno permettersi di ricavare anche uno studio in casa propria, i costruttori e gli arredatori non dovranno dimenticare anche che la cucina si è rivelata più importante che mai… Agli italiani piace grande, accessoriata e dotata di un bel forno per fare il pane!
