Cinque piccoli passi per vivere meglio dentro casa

Su queste pagine parliamo spesso di come la casa e il modo di abitare gli spazi abbiano una grande influenza sul nostro benessere psicofisico. Abbiamo visto come arredamento, luce, posizione, qualità dell’aria influiscano sulla vita di tutti i giorni. Sono elementi fisici, sui quali è possibile intervenire direttamente senza dover cambiare noi stessi o il nostro atteggiamento verso il mondo: cambiamo una lampadina, la disposizione dei mobili, troviamo il modo per avere un ottimo comfort abitativo con la giusta temperatura e umidità: tutte cose che – in qualche modo – è possibile acquistare o predisporre.

Oggi parleremo di qualcosa di più intangibile, ovvero dei sentimenti che permeano le mura che abitiamo. Infatti non è soltanto la casa a influire su di noi, è vero anche il contrario: le nostre emozioni e le nostre vite diventano parte dell’ambiente che viviamo.
Non stiamo dicendo che la casa abbia una personalità (anche se non tutte le filosofie sono d’accordo su questo), ma proviamo a pensare alla sensazione che abbiamo quando entriamo in una casa in cui c’è stato un evento luttuoso, o in cui – al contrario – c’è grande serenità: solo entrando nella porta sentiamo un respiro diverso, una qualità dell’aria pesante o leggera. Potremmo parlare dello “spirito della casa” (i latini parlavano di genius loci) o semplicemente dell’aria che tira. Ma quell’aria tante volte rimane, anche quando gli inquilini cambiano.

È tradizione, tra i grandi immobiliaristi americani, informare se in un appartamento o una casa in vendita sono successi eventi spiacevoli. Ne dobbiamo forse dedurre che tutti gli americani sono dei creduloni?
No di certo: semplicemente sono consapevoli del fatto che gli ambienti riflettono e restituiscono le vite idi chi li ha vissuti. Non c’è nulla di soprannaturale, è una semplice questione di empatia.

Uno studio dell’università di Londra, condotto da un team di psicologi, ha messo in evidenza che le persone che avevano in casa delle relazioni negative, correvano maggiori rischi di salute rispetto a chi – nonostante tutto – riuscisse a tenere i problemi quotidiani fuori dalle mura di casa.

Il significato è molto semplice: la casa è uno spazio privato, il luogo in cui rifugiarsi, rilassarsi e recuperare le energie. Conflitti e divergenze sono parte della vita di tutti i giorni, ma tenerli FUORI dal nostro nido è di certo il modo migliore per vivere bene e a lungo.

Vi proponiamo quindi 5 semplici abitudini che possono cambiare la nostra relazione con la casa e aiutare a rendere l’aria più leggera. Fuori casa, al lavoro, per strada, i problemi ci saranno sempre: l’importante è non portarli dento le mura della nostra abitazione.

1) Comportamenti Ostili: sono il primo problema di tutti. Arriviamo stressati dopo una giornata di lavoro e siamo così incattiviti da non riuscire nemmeno a sorridere. In breve tempo l’ambiente diventa pesante, tutto sembra essere fermo e la positività scappa letteralmente dalla finestra. Proviamo a ritrovare il modo e la forza di dialogare, di risolvere i problemi con un sorriso e un incontro: i risultati arriveranno prestissimo.

2) Urla: nulla di peggio, soprattutto se sono presenti dei bambini in casa. E non parliamo delle urla di gioco dei più piccoli, ma dei litigi, dei toni di voce sopra le righe, del sarcasmo ad alta voce. Le urla non servono a niente, se non a rendere la vita impossibile a tutti, soprattutto a chi sta urlando. Impariamo a conservare empatia ed assertività e a utilizzare un tono di voce normale per risolvere i conflitti: in breve non potremo più farne a meno.

3) Caos: mens sana in corpore sano. E in casa ordinata, aggiungeremmo. Spesso il disordine è sintomo di un disagio mentale, e non fa altro che aumentare ulteriormente il malessere, in un vero e proprio circolo vizioso. Spezziamo il cerchio e dedichiamo un’ora a mettere in ordine la casa: anche i nostri pensieri sembreranno distendersi e riorganizzarsi.

4) Dramma: certo, a volte non si possono evitare. Ma per quanto possibile, cerchiamo di tenere fuori casa atteggiamenti negativi, pessimismo e lamentele. Un atteggiamento positivo e fiducioso si riflette sui nostri familiari: se tutti gli abitanti di casa si sforzeranno un poco per eliminare la negatività, il nuovo stato verrà letteralmente riflesso dalla casa, e tutti vivranno meglio.

5) Svalutazione: il male del nostro tempo. Ma la strada per il benessere parte dalla consapevolezza di essere adeguati e rispettati. A volte, un pensiero di inadeguatezza nasce dalla stanchezza del proprio partner, dal fatto che ha qualche pensiero per la testa o semplicemente perché non è abituato a esprimere il proprio apprezzamento. Un complimento, un abbraccio, una gentilezza illuminano una giornata. E spesso sono in grado di rischiarare tutta la nostra casa.

Cinque piccoli passi per vivere meglio dentro casa