Capodanno, feste, botti e convivenza pacifica

Durante le feste, quando la casa si riempie di parenti, di amici, di risate e (a volte) anche di battibecchi, c’è sempre un invitato di cui nessuno parla.

È una sorta di elefante nella stanza, di quelli di cui si spera non si lamenti nessuno: già, parliamo dell’inevitabile rumore che ogni attività festosa presuppone.

Ci sono i bambini che giocano, il cane che abbaia perché non è abituato ad avere così tante persone intorno, il nonno un po’ sordo che urla. E poi i discorsi ad alta voce, la musica, il piatto che occasionalmente cade e si rompe, il campanello che suona più volte… come comportarsi?

Il bello è che più o meno tutti organizzano una serata in casa, e quindi si tratta di un problema condiviso; spesso e volentieri basterebbe un po’ di buon senso e di tolleranza per una convivenza più che pacifica tra tutti gli inquilini del condominio.

Le cose, lo sappiamo bene, spesso sono molto diverse.

Vediamo allora insieme come stanno davvero le cose dal punto di vista della legge e della creanza con buona pace di tutti.
 

Il regolamento condominiale

In genere, il regolamento condominiale prevede delle fasce di quiete che vanno dalle 13 alle 16 e dalle 22 alle 8 del mattino seguente. Non sono orari scritti nella pietra: alcuni regolamenti potrebbero essere leggermente diversi, ma tutti seguono in generale quanto previsto dal regolamento comunale della Polizia Urbana.

Detto questo, festeggiare fa piacere a (quasi) tutti e se la festa si tiene dentro casa e non si arreca disturbo negli spazi comuni, non vi sono particolari limitazioni se non quelle dettate dal buon senso e dal rispetto degli altri abitanti del palazzo.

Un po’ di musica fuori orario e qualche schiamazzo sono certamente accettabili la notte del 31, basta non farsi prendere troppo la mano.

Differente è quando la festa diventa pretesto per discutere e esacerbare vecchi dissapori condominiali. Lo diciamo chiaramente: imporre agli altri il silenzio o infastidirli facendo più rumore del dovuto, non giova a nessuno. Il nostro consiglio, pertanto, è quello di seppellire l’ascia di guerra, darsi dei limiti ragionevoli e utilizzare l’educazione. Magari è sufficiente avvisare, portare un mazzo di fiori alla signora del piano di sotto e scusarsi in anticipo per i passi dei nipotini: un sorriso e un po’ di gentilezza aprono le porte più spesse.

 

E per gli spazi comuni?

Qua il discorso si fa un po’ più complicato. È bellissimo pensare a un condominio in cui i rapporti tra inquilini sono così distesi da organizzare una festa comune, ma in questo caso è obbligatorio verificare che il regolamento condominiale non preveda divieti e limitazioni all’uso degli spazi comuni (ci sono condomini che prevedono spazi appositi) e - in qualsiasi caso - è necessario avvisare l’amministratore di condominio e concordare una soluzione che vada bene a tutti (anche a chi non partecipa).

 

Infine… arriva la mezzanotte

Saremo chiari: noi siamo per l’abolizione dei fuochi d’artificio. Inquinano, sono rumorosi, spaventano a morte cani e bambini piccoli e ogni anno fanno decine di feriti. Ci sembrano motivi più che sufficienti per chiudere la questione.

Ma se non potete fare a meno di tutto questo, e non volete rinunciare a scatenare la guerra dal balcone di casa, siate almeno consapevoli delle ordinanze comunali, che ogni anno possono cambiare. A Verona, per esempio, l’art. 30-bis del Regolamento di Polizia Urbana vieta di usare materiale pirotecnico in presenza di persone, animali e luoghi sensibili come ospedali, case di riposo e aree faunistiche (tra cui ANCHE le colonie feline).

Inoltre, il Comune di Verona richiama i cittadini a festeggiare la fine dell’anno senza ricorrere all’uso di materiale pirotecnico.

Ma vediamo cosa dice il Codice Penale all’articolo 703: 

“Chiunque, senza la licenza dell’Autorità, in un luogo abitato o nelle sue adiacenze, o lungo una pubblica via o in direzione di essaspara armi da fuoco armi, accende fuochi d’artificio, o lancia razzi, o innalza aerostati con fiamme, o in genere, fa accensioni o esplosioni pericolose, è punito con l’ammenda fino a euro 103. Se il fatto è commesso in un luogo ove sia adunanza o concorso di persone, la pena è dell’arresto fino a un mese.

La civilissima e amatissima Verona rincara la dose e precisa nel regolamento di Polizia Urbana (art. 30 bis): 

"Al fine di salvaguardare l'incolumità pubblica, la sicurezza urbana, i rischi di incendio, la quiete delle persone ed i disagi degli animali domestici e selvatici, è vietato l'utilizzo di materiali esplodenti e pirotecnici in presenza di persone ed animali, nonché ad una distanza inferiore ai 500 metri da luoghi di ricovero, cliniche, ospedali, case di cura, scuole, ambiti condominiali ed abitazioni dei centri abitati, luoghi pubblici e privati aperti al pubblico, siti di interesse comunitario, aree naturalistiche e oasi protette, strutture spazi verdi e pubblici destinati ad animali d'affezione. E' altresì vietato, condurre in qualsiasi momento, animali d'affezione, in particolare cani e gatti, in luoghi dove vengono effettuati spettacoli pirotecnici autorizzati."

Come potrete leggere, di fatto si fa divieto di usare i botti a Verona, pena una sanzione di 200 euro.

Se quindi organizzate il vostro spettacolo in casa, quindi, attenzione a non disturbare nessuno: in caso di lamentele, sarete automaticamente dalla parte del torto. 

I fuochi d’artificio sono belli, ma lasciamoli a chi se ne occupa di mestiere: se proprio non volete farne a meno, godetevi lo spettacolo pirotecnico organizzato dal Comune in Piazza Bra: non tutti saranno felici, ma almeno la sicurezza verrà garantita.

Capodanno, feste, botti e convivenza pacifica